Oggi 2 Giugno 2022 si celebra la festa della Repubblica, la data serve per ricordare la nascita della Repubblica Italiana.
La Repubblica Italiana nasce il 2 Giugno 1946, quando al referendum in cui per la prima volta della storia Italiana potettero votare anche le donne.
12.717.923 di cittadini si dissero e votarono a favore della Repubblica Italiana e la fine della Monarchia.
I favorevoli alla Monarchia furono 10.719.284, per un totale di votanti pari a quasi 25.000.000 di Italiani.
Al referendum del 1946 andò alle urne 89,08% dei cittadini, basta pensare che gli aventi diritto al voto erano 28.005.449.
Quindi solo circa 3.000.000 di Italiani desistette dall’ andare al votare per il referendum che ha cambiato la storia d’ Italia.
Il referendum del 1946 dove si usciva dalla Seconda guerra mondiale e serviva dare alla nazione una forma di governo.
Il 2 giugno 1946 è una data storica in quanto oltre al referendum sulla scelta della forma di governi gli Italiani elessero i componenti dell’ Assemblea Costituente.
il compiti che avevano era quello di redigere la nuova Carta Costituzionale.
Il primo Presidente della Repubblica
Il primo Presidente della Repubblica Italiana è stato Enrico De Nicola, eletto prima in maniera provvisoria dall’ Assemblea Costituente il 28 giugno del 46 e poi confermato tale anche dopo la nascita della Costituzione Italiana.
Questo fu un passaggio importante della storia Italiana che usciva dal ventennio fascista.
Nel maggio del 1948 viene eletto Presidente della Repubblica Italiana Luigi Einaudi, il primo presidente della storia a completare i sette anni di mandato.
Giosuè Carducci, a proposito della Repubblica sottolineava:
“La repubblica, per me, è l’esplicazione storica e necessaria e l’assettamento morale della democrazia né suoi termini razionali: la repubblica, per me è il portato logico dell’umanesimo che pervade ormai tutte le istituzioni sociali”.
Ricordare la storia serve per non commettere gli errori del passato, e questo lo dobbiamo a tutti coloro che hanno lottato per le libertà e per la democrazia.
Raffaele Longo-PugliaPost