Sono state formalizzate quest’oggi ad una donna di Martano, nel leccese, le accuse di tentato omicidio di una bambina appena nata e di occultamento di cadavere. Stando alla ricostruzione investigativa effettuata dalla procura di Lecce, la donna avrebbe partorito nella propria abitazione, da sola, per poi colpire la neonata con un coltello.
L’indagata è già stata prontamente arrestata e posta ai domiciliari.
”Abbiamo ricevuto un avviso di conclusione delle indagini preliminari – ha detto il suo avvocato Anna Elisa Prete – ma dobbiamo ancora prendere visione degli esiti delle indagini svolte nella loro completezza. Mi recherò in cancelleria per acquisire tutti gli atti. In base ad essi ci confronteremo sulla linea difensiva”.
Secondo la procura, infliggendo dei tagli al collo della bambina, la donna avrebbe agito con lo scopo di uccidere.
Ancora viva, la neonata è stata trovata dal compagno della donna, convivente. L’uomo si è accorto che la compagna era distesa a terra e perdeva sangue per un’emorragia ed ha poi trovato la bambina adagiata nel giardino dell’abitazione con segni di ferite.
Nel corso delle indagini è peraltro emerso un altro episodio inquietante. Sotto un letto è stato ritrovato il corpicino di un bambino morto, di una precedente gravidanza. Era avvolto in asciugamani e nascosto in un borsone. Nelle indagini non è stato possibile stabilire se il bambino fosse nato vivo oppure già senza vita nel grembo della madre prima del parto. Per questa ragione viene contestato il reato di occultamento di cadavere e non viene contestato l’infanticidio.
Alessandra Caccavo-PugliaPost