Rincorso e aggredito in campo, costretto a riparare in panchina e minacciato anche lì, in una partita sospesa due volte per le violenze di alcuni tifosi del Foggia, Pietro Iemmello, un tempo ‘Re’ tra i rossoneri. Ieri ha conosciuto il significato più deteriore e violento del ruolo dell”odiato ex’, e all’indomani della serata da incubo allo Zaccheria l’attaccante del Catanzaro è ancora scosso, nonostante le scuse e le solidarietà ricevute, le unanimi espressioni di condanna.
A esprimersi è la compagna, Giulia Elettra Gorietti, che via social ha denunciato “il fallimento dei valori che il calcio e lo sport devono trasmettere. Mia figlia guardava in tv il papà giocare e ha dovuto assistere a uno spettacolo che è tutto tranne che sport. Foggia si dissoci”.
Per tutto quanto é avvenuto, il Foggia è stato sanzionato dal giudice sportivo Stefano Palazzi con una multa di diecimila euro e con l’obbligo di disputare due gare interne con la Curva Nord senza pubblico e una con chiusura anche di quella Sud, riconoscendo alla società di “aver collaborato con le forze dell’ordine per far cessare i comportamenti tenuti dai propri sostenitori”.
Quella che è stata quasi una caccia all’uomo, con Iemmello nel mirino. Poco più di tre anni fa, a Iemmello venne incendiata l’auto dopo la sconfitta nel derby di B col Lecce. Lasciata quasi subito Foggia, il 30enne si è ritrovato ieri nello stadio che ben conosceva ma che non pensava potesse diventare una trappola. I due gol segnati, quel rigore che stava per calciare sul 5-1, la gara finita 6-2 per i calabresi hanno incendiato, questa volta, le menti di esagitati.
A caldo, il presidente del Foggia, Nicola Canonico, è stato netto nella condanna: “Chiedo scusa ai tifosi foggiani per la brutta gara, ma chiedo scusa, anche, a tutti i tifosi italiani per ciò che è accaduto. Sono indignato, prendo le distanze”. Ma alla compagna di Iemmello questo non basta: “Quanto successo è impensabile: minacce di morte e tagli di gola mimati in diretta tv, davanti a dei bambini che guardano la loro squadra. Non parlo mai di calcio – ha detto ancora Gorietti, che è attrice – ma ora condanno il club che non sa gestire la sua tifoseria. Inutile che si dissocino a parole, lo dimostrino coi fatti.
L’Assocalciatori ha espresso la “totale solidarietà” al Catanzaro ed ai componenti della squadra dopo la “vergognosa aggressione” a Iemmello, auspicando che le autorità competenti facciano luce sulle circostanze che hanno determinato tale evento, inqualificabile ed inaudito”.
Lo stesso impegno, anche “nell’individuare i responsabili” è sollecitato dalla Lega Pro dopo una vicenda “che non ha nulla a che vedere con lo sport e con i principi che animano la Serie C e che al contrario arrecano un gravissimo danno all’immagine di tutto il calcio”.
La Procura della Repubblica valuta se aprire un’inchiesta sui disordini. L’ipotesi di reato è di ‘scavalcamento’, prevista dalle norme sulle manifestazioni sportive. Intanto, si stanno identificando alcuni tifosi della curva Nord, a caccia degli almeno tre ultra’ entrati in campo durante la gara.
Redazione – Puglia Post