I giudici della Corte d’Assise di LECCE hanno condannato a trent’ anni di reclusione il 41enne Giuseppe Roi, imprenditore agricolo di Porto Cesareo (LECCE), con l’accusa di omicidio volontario. Secondo quanto ricostruito dalle indagini, il 6 aprile del 2014 Roi si stava esercitando con la pistola sparando colpi a un vecchio frigorifero sito nella sua impresa agricola, quando uno dei proiettili colpi’ e uccise un pastore 23enne di origini albanesi che il quel momento stava accudendo il gregge.
Secondo la ricostruzione fatta in aula il giovane albanese udendo un primo colpo, il pastore si sarebbe voltato e sarebbe stato colpito da un secondo proiettile. I giudici hanno anche disposto l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, l’interdizione legale e il risarcimento del danno in favore dei familiari della vittima che si sono costituiti parti civili.
Il pm Carmen Ruggiero, parlando di “una morte annunciata”, aveva rimarcato l’abitudine dell’imprenditore di sparare contro qualsiasi oggetto si trovasse davanti, invocando una condanna a 25 anni, mentre la difesa aveva chiesto l’assoluzione. La sentenza e’ stata che vede condannato il 41 enne accolta tra le lacrime dai familiari della vittima che erano presenti durante la lettura del verdetto che si è tenuta presso nell’aula bunker del tribunale di Lecce.
Raffaele Longo – PugliaPost