Quando parliamo di tradizione e sapore non possiamo non parlare del Rustico Leccese.
Anche se parliamo di una gemma della tradizione e sapore salentino non possiamo dire con certezza quado il rustico leccese comparve sulle tavole.
A merito di ciò ci sono divere teorie ma nessun documento storico ne certifica l’ esattezza dei tempi.
Chi studia la tradizione salentina ed è impegnato alla ricerca della nascita del rustico al momento ha una sola certezza, cioè che il prodotto è stato realizzato nell’ ambito della borghesia medio-alta.
Si presuppone che la sua comparsa avviene tra l’ 800 e il 900 dopo la nascita del forno a gas.
Il motivo di tale supposizione ne deriva dal fatto che per cuocere il rustico sia necesserario temperatura elevata e calore controllato.
Tradizione e sapore: Rustico Leccese e varianti
Il rustico nella versione originale prevede:
- mozzarella
- besciamella
- pommodoro pelato o salsa di pommodoro
- sale
- pepe nero
Non bisogna fare altro che adagiare, su un dischetto di pasta sfoglia, un cucchiaino di sugo, uno di besciamella e un cubetto di mozzarella; il tutto va poi chiuso con un altro disco di pasta, e spennellato con un po’ di tuorlo d’uovo per la cottura in forno.
Ma andando in giro per Lecce ho avuto modo di provare diverse varianti, tra cui quella che mi è piaciuta di più ha l’ aggiunta del parmiggiano negli ingredienti.
In quale momento della giornata va mangiato?
Non c’è un momento adatto per mangiarlo e fidatevi che ogni volta che ne vedrete uno la voglia di comprarlo salirà anche se sono le 5 di mattino.
Una pubblicità dei primi anni 2000 diceva: “fate l’amore con il sapore”.
Se mangiate il rustico leccese quando è ancora caldo il vostro palato farà un viaggio emozionale nei sapori, e questo non farà altro che allietarvi la giornata.
Raffaele Longo – SalentoPost