Sono ancora in corso le ricerche per trovare i due dispersi del rimorchiatore affondato nella notte fra mercoledì e giovedì. Il rimorchiatore, affondato in acque internazionali ma a sole 53 miglia dalle nostre coste ha un bilancio accertato pari a tre morti e due dispersi.
Rimorchiatore affondato: 2 dispersi e tanta speranza
Era una notte tranquilla, quella fra mercoledì e giovedì, ma una tragedia ha interrotto la calma. Il rimorchiatore “Franco P.”, infatti, è affondato poco distante dalle coste baresi mentre agganciava un motopontone. Questa mattina, lo stesso motopontone è giunto a Bari. Il mezzo è un D3 della Ilma. Era destinato a lavori marittimi da effettuarea Durazzo, in Albania e non era dotato d mezzi di propulsione. A bordo, ci sono gli undici superstiti, i membri dell’equipaggio. Appena arrivati, saranno ascoltati dalle autorità. Infatti, la Procura di Bari, insieme alla Capitaneria di Porto, è impegnata ad indagare sull’accaduto.
Il naufragio, purtroppo, ha il bilancio di tre morti e due scomparsi. Le tre vittime erano dei membri dell’equipaggio ma il loro riconoscimento è ancora in corso presso l’istituto di medicina legale del Policlinico di Bari. All’ospedale è inoltre ricoverato il comandante del rimorchiatore.
Alla ricerca di dispersi e cause
La Guardia Costiera di Bari si sta impegnando al massimo per ritrovare le due persone scomparse. Sono due cittadini di Molfetta, Mauro Mongelli, 59 anni, e Sergio Bufo, 60 anni.
Insieme alla Guardia Costiera, inoltre, sono infatti usate anche diverse unità aeree e motovedette di altre forze militari ed autorità croate. Queste, infatti, si sono spinte più a sud, permettendo così l’estensione dell’area di ricerca. La Guardia Costiera ha però avvisato che sarà difficile ritrovare i due scomparsi in vita.
Attualmente sono attive due diverse indagini sull’accaduto. L‘inchiesta per omicidio naufragio e omicidio colposo è coordinata dal Procuratore Roberto Rossi con la sostituta Luisiana di Vittorio. L’altra, di natura amministrativa, è volta a determinare le cause che hanno portato al naufragio. Per entrambe saranno fondamentali le dichiarazioni dei superstiti: non solo del rimorchiatore ma anche del motopontone, dal quale è stato lanciato l’allarme.
Silvia Giorgi – Puglia Post