A Barletta la Dia si ritrova nelle condizioni di procedere alla confisca di beni dal valore superiore di 2 milioni di euro. Questo è accaduto questa mattina, quando la Direzione Investigativa Antimafia ha eseguito un decreto emesso dalla Corte di Appello di Bari. Il proprietario, un residente di Minervino Murge, infatti, è stato scoperto ad essere coinvolto in operazioni criminali.
La Dia di Barletta sequestra 2 milioni di euro di beni
La Dia di Barletta ha proceduto quindi alla confisca di beni. Nello specifico, si tratta di 46 unità immobiliari e un’azienda. Tali appartamenti, inoltre, sono soprattutto appezzamenti di terreno seminativi e l’azienda è una zootecnica residente nella provincia Bat (Barletta – Andria – Trani).
Il destinatario della confisca è un abitante di Minervino Murge, riconosciuto come autore di azioni criminali.
“Il destinatario del provvedimento di prevenzione – spiega la Direzione Investigativa Antimafia in una nota della Direzione distrettuale antimafia di Bari, – è stato riconosciuto come soggetto connotato da pericolosità sociale in relazione al suo coinvolgimento in indagini che avrebbero disvelato l’esistenza di un sodalizio criminale dedito alla commissione di reati contro il patrimonio con il frequente utilizzo di materiale esplodente nelle regioni Puglia e Basilicata.”
Inoltre, le indagini hanno rivelato che tali azioni criminali sono state perpetrate in maniera ripetuta per molto tempo. La Dia ha quindi potuto accertare, infine, la grande disparità fra la capacità reddituale dell’uomo e quella della sua famiglia.
“Alla luce del quadro probatorio acquisito in sede penale, è stata valutata la sussistenza di indizi su cui fondare un giudizio sfavorevole circa la pericolosità, in ragione della propensione a delinquere apparsa strutturata e costante in un lungo arco temporale.”
La Dia continua a spiegare. “Le indagini patrimoniali della Dia sotto la direzione della Procura della Repubblica-Direzione Distrettuale Antimafia, hanno permesso agli inquirenti di accertare l’ampia sproporzione tra il patrimonio e la capacità reddituale del proposto e dei suoi familiari.”
Silvia Giorgi – Puglia Post