Poteva finire molto male: un detenuto appicca incendio nel carcere di Lecce Borgo San Nicola.
Non è un caso isolato quello che si è verificato nel carcere di Lecce, sono ben due gli episodi di violenza nella struttura carceraria.
Un Tunisino detenuto nel carcere di borgo San Nicola nella giornata di ieri, ha appiccato per cause non note un incendio nella sua cella.
Solo grazie il tempestivo intervento degli agenti di Polizia Penitenziaria, i quali hanno evitato che degenerassero in qualcosa di più grave, se non in tragedia.
La sezione è stata invasa dal fumo, l’intervento delle guardie che le fiamme si espandessero nell’intera struttura.
Dopo il detenuto che appicca incendio, l’ altro episodio di violenza oggi
Dopo il fatto di ieri sera dove un detenuto appicca incendio nel carcere, un’ altro fatto si è verificato questa mattina.
Questa volta nel Reparto di Osservazione Psichiatrica della stessa struttura, un detenuto nel corso delle normali attività, ha manifestato atti di inaudita violenza, tanto da fare sì che per portare la situazione alla normalità, due agenti siano stati costretti a ricorrere alle cure dei sanitari del Pronto Soccorso dell’Ospedale “Vito Fazzi”.
Il Segreteria Generale di Osapp Pasquale Montesano ha dichiarato:
“Tutto ciò, dimostra ancora una volta la totale e disastrosa disfunzionalità del sistema penitenziario.
Appare evidente che episodi come questi vanifichino il sacrificio e la straordinaria professionalità di 36mila donne e uomini del Corpo che quotidianamente assicurano la sicurezza nelle carceri del Paese e costituiscono, al tempo stesso, l’ultimo baluardo di umanità nei penitenziari, dove si registrano suicidi, violenze fisiche e morali, sovraffollamento, sofferenze e abbandono della politica.
Chiediamo per l’ennesima volta al Ministro della Giustizia Carlo Nordio e alla nuova compagine di Governo, di aprire immediatamente un tavolo di confronto permanente e dare vita a interventi immediati per gli istituti di Foggia, Bari, Lecce e Taranto , dove si assiste a continue e violazioni delle prerogative sindacali non più accettabili.”
Raffaele Longo – Puglia Post