La giornata del 23 aprile è stata l’ultima per un detenuto di 36 anni del carcere di Foggia, perchè suicida. La notizia ha sconvolto anche le autorità del Sappe. Il Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria, infatti, affronta in una nota il delicato argomento dei suicidi in carcere.
Suicida in carcere: accade a Foggia
Troppe volte ci si dimentica che i detenuti sono prima di tutto persone. Spesso, si tratta di individui con problemi di natura psichiatrica.
Sono queste le considerazioni che affollano la mente del Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria dopo la tragedia che si è appena consumata nel carcere di Foggia. Un detenuto di 36 anni di origine lucana è, infatti, riuscito nel suo intento di togliersi la vita.
Questa mattina, l’uomo era rimasto in cella mentre gli altri detenuti si sono recati fuori per la quotidiana ora d’aria. Durante quel lasso di tempo, il 36enne si è impiccato con i lacci delle scarpe. Questa persona si trovava in cella a Foggia da qualche mese e avrebbe finito di scontare la sua pena il prossimo giugno. Non era chiaro, però, se soffrisse di problemi psichiatrici.
Il sindacato in una nota denuncia alcuni problemi del carcere: sovraffollamento, mancanza di agenti e soprattutto “una carente assistenza ai detenuti con problemi psichiatrici che spesso sono abbandonati a se stessi”
Silvia Giorgi – Puglia Post