Un incendio è divampato nell’insediamento spontaneo di migranti nel Foggiano. Il rogo, avvenuto a Rignano Garganico, in provincia di Foggia, ha causato una vittima. Il suo corpo è stato ritrovato carbonizzato.
Incendio nella baraccopoli del Foggiano
Sono quasi sicuramente di natura accidentale, le fiamme che sono divampate all’alba di oggi all’interno dell’insediamento spontaneo di migranti “Torre Antonacci”, situato a Rigano Garganico.
I primi accertamenti hanno riportato che il rogo potrebbe essere scoppiato a seguito di un corto circuito. L’altra ipotesi per ora al vaglio delle autorità sarebbe un malfunzionamento di una cucina di fortuna, che era stata allestita nelle abitazioni di quella che era a tutti gli effetti una baraccopoli. A Rignano, infatti, vivono diversi migranti che lavorano duramente nei campi agricoli.
Sul luogo dell’incendio sono accorsi subito sia i Vigili del Fuoco ed i Carabinieri, sia per spegnere l’incendio che per accertarne le cause.
I primi accertamenti eseguiti dalle forze dell’ordine nel ghetto di Torre Antonacci, infatti, hanno riportato una vittima, I Vigili del Fuoco stanno infatti procedendo ad effettuare delle operazioni di bonifica, mentre le indagini sulle cause dell’incendio sono lasciate ai Carabinieri.
La persona che ha perso la vita sembrerebbe essere rimasta intrappolata all’interno di una delle due baracche distrutte dal rogo. Il suo corpo, infatti, giaceva a terra proprio all’interno di una delle due baracche, completamente costruite in lamiera e non avrebbe avuto scampo.
La vittima è un uomo di 35 anni, gambiano. L’uomo era riverso a terra, il suo cadavere completamente carbonizzato.
“Abbiamo aiutato noi a spegnere le fiamme – ha detto all’ANSA un cittadino africano che vive nel ghetto in modo stabile – Nessuno di noi sapeva che c’era qualcuno dentro la baracca che dormiva. Poi, quando sono entrati a prendere i documenti hanno scoperto che c’era un morto”.
Della vittima ha speso qualche parola anche un altro migrante, confermando che il gambiano aveva “sempre vissuto nella baracca distrutta dall’incendio”, aggiungendo che “lavorava tutti i giorni nei campi“.
Silvia Giorgi – Puglia Post