Antonio De Marco, lo studente di Casarano reo confesso dell’omicidio dell’arbitro leccese Daniele De Santis e della sua fidanzata Eleonora Manta, per i suoi legali difensori “non è imputabile, perché incapace di intendere e volere”.
Ma non solo, secondo gli avvocati Andrea Starace e Giovanni Bellisario la perizia psichiatrica svolta sul loro assistito non sarebbe soddisfacente e la diagnosi sarebbe invece troppo sbrigativa.
La vicenda:
Il processo in questione è quello per il massacro di Eleonora Mantra e del suo fidanzato Daniele De Santis.
L’autore è Antonio De Marco, allora studente 20enne di scienze infermieristiche. Li ha uccisi la sera del 21 settembre 2020 con quasi 80 coltellate, piombando nella loro casa: aveva una copia delle chiavi perché era stato inquilino in affitto per alcuni mesi.
Il 28 è scattato il fermo per De Marco, che ha subito confessato tutto, dicendo, in un primo momento, di averlo fatto “forse perché erano felici”. Lui non lo era, il suo diario lo racconta bene e, in aula bunker, i suoi avvocati ne hanno letto diversi passaggi. Parla di sé come un mostro, di propositi di vendetta contro Dio e contro la sua vita, che odiava. Da qui, la perizia psichiatrica che lo definisce affetto da un disturbo narcisistico della personalità.
I suoi legali, però, ravvisano piuttosto un disturbo di tipo psicotico; difatti tale disturbo sarebbe incompatibile con la capacità di intendere e di volere necessaria perché una persona sia imputabile.
La Corte, tuttavia, ha immediatamente respinto la richiesta.
Per De Marco è stato chiesto l’ergastolo, con le aggravanti della crudeltà e della premeditazione. Per i suoi avvocati, invece, non ci fu crudeltà perché avrebbe agito d’impeto; non ci fu premeditazione, perché -anche se aveva acquistato il materiale, ben appuntato il percorso da fare e la sequenza degli omicidi, la sua sarebbe stata solo “una fantasiosa” pianificazione.
Difatti hanno chiesto che gli vengano riconosciute alcune attenuanti, di tener conto della collaborazione con gli inquirenti e del “vizio parziale di mente”.
La prossima udienza è ora fissata per il 7 giugno per eventuali repliche e per la sentenza.
Alessandra Caccavo–PugliaPost