L’operazione condotta dalla Guardia di finanza di Lecce in queste ore rappresenta un vero e proprio terremoto giudiziario negli ambienti politici salentini.
Le fiamme gialle del Comando Provinciale di Lecce stanno eseguendo in queste ore alcune misure cautelare personali, emesse dal Giudice per le indagini preliminari di Lecce, su richiesta della Procura della Repubblica di Lecce.
Procedura avviata nei nei confronti di 11 persone (cinque ai domiciliari, quattro all’obbligo di dimora, uno di divieto di dimora e un divieto di esercitare attività imprenditoriale).
Tutti indagati per ipotesi di reato di corruzione, traffico di influenze illecite e falso ideologico commesso dal pubblico ufficiale in atti pubblici.
Sempre nell’ambito del medesimo contesto, si sta altresì procedendo alla notifica di ulteriori 10 informative di garanzia ad altrettanti soggetti coinvolti nelle condotte sopra indicate.
Le indagini, svolte dai finanzieri della Compagnia di Otranto e coordinate dalla Procura della Repubblica di Lecce, sembrano aver disvelato un modus operandi grazie al quale il pubblico ufficiale indagato principale avrebbe posto in essere una serie di comportamenti ispirati non solo all’arricchimento personale.
Ma anche tesi ad assicurarsi e mantenere bacini di consenso elettorale attraverso una gestione personalistica di presidi di potere ormai consolidati in alcuni dei punti nevralgici della macchina amministrativa sia a livello provinciale, sia a livello regionale.
Le condotte delineatesi durante lo sviluppo delle attività operative si sarebbero sostanziate nella promessa di posti di lavoro da parte di alcuni pubblici ufficiali, in cambio di plurime utilità nel collocamento di persone di fiducia in posizioni strategiche di svariati Enti pubblici.
L’azione di servizio, svolta in stretta sinergia con l’Autorità Giudiziaria, testimonia il perdurante impegno della Guardia di Finanza a presidio della sicurezza economico-finanziaria del Paese e nel contrasto delle condotte che impattano sul regolare funzionamento della Pubblica Amministrazione.
I nomi coinvolti nel terremoto giudiziario
In manette sono finiti l’ex senatore dell’Udc Toto Ruggeri, l’ex sindaco di Alliste, Antonio Renna, oggi consigliere comunale di opposizione, l’ex presidente della Provincia Massimiliano Romano, Mario Romano, ex consigliere regionale, Emanuele Maggiulli.
Nell’ordinanza a firma del Gip Simona Panzera compaiono anche i nomi di Mario Pendinelli, sindaco di Scorrano, e Antonio Greco, per loro e’ scattato l’obbligo di dimora.
Divieto di dimora per il sindaco di Otranto Pierpaolo Cariddi. Numerosi gli episodi documentati e contestati.
Numerose anche le persone indagate nella maxi inchiesta coordinata dal pubblico ministero Alessandro Prontera.
Tra gli indagati c’e’ anche suor Margherita Bramato, rettrice dell’ospedale panico di Tricase.
E’ indagata per corruzione nell’esercizio delle sue funzioni, in concorso con il direttore generale dell’ASL, Rodolfo Rollo.
Raffaele Longo – Puglia Post