DL ENERGIA, TREVISI (M5S): GOVERNO MELONI VA RIBATTEZZATO GOVERNO MEL-ENI
“Il decreto Energia è un provvedimento sulle energie fossili inquinanti e costose.
Infatti prevede nuove trivelle, con il rischio subsidenza, che andranno a mettere in serio rischio le nostre coste.
Prevede inoltre investimenti in nuovi rigassificatori: quindi, di nuovo, gas, il cui consumo è in forte calo. Ogni anno consumiamo meno gas e tuttavia continuiamo a investire su questa fonte fossile che dobbiamo progressivamente abbandonare.
Il provvedimento prevede altresì il costosissimo stoccaggio di CO2. Se volete lasciare le fossili e puntare sulle rinnovabili, a cosa serve lo stoccaggio di CO2? Vale la pena puntare sulle rinnovabili, evitando di produrre CO2.
Prevede inoltre la fine del mercato tutelato. Io sto già ricevendo bollette del gas con prezzi enormi.
Si è già vista la manovra che tenderà a far arricchire coloro che vendono le energie, causando nuovi extraprofitti, che tanto piacciono a questo Governo.
Il provvedimento prevede poi lo stoccaggio di rifiuti nucleari in aree non idonee.
Voi, che volete fare una ventina di centrali nucleari, non riuscite a trovare un piccolo deposito di scorie nucleari in tutto il Paese e avete addirittura aperto alle aree non idonee la possibilità di autocandidarsi.
Ma vi rendete conto? Siete alla frutta.
Il provvedimento prevede anche due nuovi inceneritori in Sicilia, al modico costo di 800 milioni di euro che vengono sottratti alle risorse destinate al Fondo per lo sviluppo e la coesione della Sicilia.
State quindi impoverendo la nostra Nazione. Siete un Governo che non vuole la transizione energetica e che sta favorendo chiaramente le lobby dell’energia.
Penso che questi decreti non li scriviate manco voi, ma vengano scritti direttamente dalle lobby dell’energia. Credo che invece di Governo Meloni, potrete essere battezzati anche Governo Mel-ENI. Sicuramente è un nome più idoneo, sapendo chi probabilmente vi scrive questi decreti”.
Così il senatore M5S Antonio Trevisi intervenendo in dichiarazione di voto sul dl energia al Senato.
Raffaele Longo – SalentoPost