Inchiesta sugli appalti pilotati: arresti e provvedimenti per sindaci, assessori e imprenditori
Le indagini su un presunto giro di appalti pilotati in cambio di favori, tra cui lavori di ristrutturazione, addobbi floreali e voti, hanno portato a una serie di misure cautelari nei confronti di sindaci, assessori, funzionari e un imprenditore. Il giudice ha disposto l’arresto su richiesta del PM.
Arresti e provvedimenti: i dettagli dell’operazione
Nella mattinata odierna, la Guardia di Finanza di Lecce ha eseguito un’operazione su larga scala, applicando misure cautelari personali nei confronti di 10 persone. Tra queste, 3 sono finite in carcere e 7 agli arresti domiciliari, in base al provvedimento emesso dal GIP Stefano Sala su richiesta del PM Maria Vallefuoco. Inoltre, 6 indagati sono stati colpiti da misure interdittive che impediscono loro di contrattare con la Pubblica Amministrazione.
Arresti in carcere:
- Antonio Rocco Cavallo, sindaco di Ruffano
- Marco Castrignanò, imprenditore e titolare della Castrignanò Vivai s.r.l.
- Maurizio Montagna, componente delle commissioni di gara e funzionario nei Comuni di Botrugno e Sanarica
Arresti domiciliari:
- Ernesto Toma, sindaco di Maglie
- Marco Sticchi, vicesindaco e assessore all’Urbanistica di Maglie
- Salvatore Sales, sindaco di Sanarica
- Dario Andrea Strambaci, assessore di Sanarica
- Sergio Urso, ingegnere
- Umberto Mangia, dipendente della Castrignanò Appalti
- Daniele Boscarino, dipendente dell’ufficio tecnico del Comune di Ruffano
Divieto di contrattare con la Pubblica Amministrazione per un anno:
- Claudio Congedo (Maglie)
- Riccardo Scasciamacchia (Otranto)
- Lorenzo Bacchi (Andora, Savona)
- Adriano Abate (Maglie)
- Augusto Merico (Santa Cesarea Terme)
- Luigi Salvatore Riccardo (Ruffano)
Appalti pilotati: I reati contestati e l’indagine
Le accuse riguardano reati di corruzione, falso, turbata libertà degli incanti, frode in pubbliche forniture e subappalto illecito. L’indagine è stata coordinata dalla Procura della Repubblica di Lecce e condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza, guidato dal Colonnello Giulio Leo.
Secondo gli inquirenti, un imprenditore salentino, M.C. (49 anni), avrebbe agito come fulcro di un sistema illecito, decidendo in anticipo quali aziende dovessero vincere gli appalti, grazie alla complicità di dipendenti, tecnici e funzionari pubblici. L’indagine ha rivelato anomalie significative nella gestione degli appalti nei Comuni di Maglie, Sanarica e Ruffano, con finanziamenti legati anche al PNRR. Ciò ha portato alla contestazione del reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.
Il ruolo di Marco Castrignanò
L’imprenditore Marco Castrignanò emerge come figura chiave dell’inchiesta. Controllava diverse imprese, intestate a familiari o prestanome, e stabiliva quali gare pubbliche vincere. In cambio, offriva favori agli amministratori locali, tra cui lavori edili, ristrutturazioni, addobbi floreali, giardinaggio e persino sostegno elettorale. In almeno due occasioni, nell’aprile 2022, sarebbero state effettuate dazioni di denaro contante.
Fase attuale del procedimento
L’inchiesta è ancora nella fase delle indagini preliminari e la responsabilità degli indagati sarà accertata solo con sentenza definitiva.