A Barletta un capoclan mafioso è stato tradito da TikTok. L’uomo, infatti, ha postato un video che gli ha causato il ritorno in galera. L’uomo, già ai domiciliari, è stato riarrestato immediatamente dai Carabinieri del N.O.R., Sezione Operativa della Compagnia di Barletta.
Quando il silenzio è d’oro: Mafioso tradito da TikTok
Era già noto per essere il promotore di una delle principali organizzazioni criminali sul territorio di Barletta. “Tucchett” – questo il suo pseudonimo con cui è noto negli ambienti malavitosi – non riesce a resistere al richiamo dei social network. Il mafioso, nonostante il divieto di comunicare con persone non conviventi con qualunque mezzo, telefono e social network compresi, viola le prescrizioni connesse alla misura cautelare degli arresti domiciliari per postare dei TikTok.
Sono proprio i video sul famoso social network a tradirlo. I Carabinieri del N.O.R. hanno provveduto a denunciare alla competente A.G. la pubblicazione dei video. Dopo, hanno messo in atto l’ordinanza di sostituzione della misura cautelare degli arresti domiciliari con la custodia cautelare in carcere. Il tutto, a solo un mese dalla sua scarcerazione. A disporre la misura, la Corte di Appello di Bari – III Sezione Penale.
TikToker “stupefacente”
I video incriminati erano numerosi, ognuno con apposito sottofondo di musiche neomelodiche. I TikTok postati erano decisamente incriminanti, in quanto ritraevano la vita del mafioso.
Alcuni ritraevano l’arrestato in compagnia di altre persone. Uno di questi, addirittura, vantava il possesso di un ingente quantitativo di denaro in contante, molto probabilmente provento di una attività illegale.
Il capoclan mafioso era già una vecchia conoscenza dei Carabinieri della Sezione Operativa di Barletta. Infatti, nel 2019, le forze dell’ordine hanno concluso e ricevuto l’esito della operazione chiamata “Gargano” e lo hanno arrestato. Infatti, l’uomo risultava un elemento centrale della mafia barlettana ma non solo. L’arrestato era anche il capo e promotore di uno dei clan più potenti della zona, noto per le sue attività di narcotraffico nel territorio fra il Gargano e il nord barese per l’importazione di cocaina dall’Olanda.
Silvia Giorgi – Puglia Post