Nelle ore successive alla partita, i canali social dei tifosi del Lecce erano colmi di video, con l’unico obiettivo fare chiarezza su quanto è avvenuto allo stadio Menti di Vicenza.
Video e riprese da diverse angolature, in un caso i tifosi del Vicenza hanno intimato di spegnere la ripresa ad un tifoso.
Il noto giornalista sportivo Michele Criscitiello sulle sue storie instagram riprese anche da pianetaserieb ha posto delle domande:
“Ci sono video che scagionerebbero i tifosi del Lecce e che meriterebbero maggiori approfondimenti da parte della Questura di Vicenza. Petardo esplode nel recinto di gioco. Viene appoggiato, non lanciato.
Come hanno fatto i tifosi da quella posizione?
Perchè lo steward guarda aspettando l’esplosione sapendo che sta per avvenire?
Chi ha fatto entrare un petardo ai tifosi del Lecce dopo controlli degli steward?
Di chi sarebbe la responsabilità? Perchè Contini si avvicina a quella zona?
Perchè resta a terra solo lui quando quindici persone più vicine non si scompongono? Cosa è successo realmente a Vicenza? La risposta spetta alla Questura che avrà molte più telecamere delle nostre”.
A chiedere chiarezza non solo il giornalista sportivo
Gli fa eco il senatore Dario Stefano che dalla sua pagina facebook lancia queste dichiarazioni:
“Subito chiarezza: lo sport non scada in furbizie premeditate e pericolose.
Sottopongo alla visione di tutti un video di ieri. Potrei sbagliarmi, ma chiedo attenzione e verità. Ho la netta sensazione che il petardo/fumogeno esploso ieri alla stadio di Vicenza dopo il goal del Lecce, non fosse per responsabilità dei tifosi salentini.
Sembra, invece, posizionato intenzionalmente dal basso, cioè non lanciato, ma adagiato dall’interno sotto la balaustra, quasi a voler intimidire la tifoseria salentina e creare il caos che ne è conseguito.
Io credo che le autorità debbano subito fare luce su una vicenda che macchia una pagina di sport non solo perché inquina una partita bellissima ma, soprattutto, lede la funzione socio educativa dello sport.
Mi sentirò con le autorità perché facciano chiarezza subito.
Non è solo in gioco la promozione di una squadra ma la credibilità di un sistema.
Il video che allego certifica più di qualche dubbio che va chiarito con immediatezza, assicurando alla giustizia (non solo sportiva) i veri responsabili.
PS: nelle immagini non si legge alcun lancio dalla curva, ma un uomo con la pettorina che si avvicina a passo svelto al luogo dell’ esplosione (ben lontana dal terreno di gioco), che si piega, quasi come a posare qualcosa e poi si allontana, voltandosi quasi a volersi assicurare che esploda per davvero.”
L’intera città di Lecce ed i tifosi del Lecce, a questo punto, chiedono che venga fatta chiarezza e che venga fuori la verità sul petardo.
Dai social parte un’ altra richiesta
Sulla stessa linea anche la deputata
Veronica Giannone anche lei usando il suo canale social ha scritto:
“LA LEGGE È UGUALE PER TUTTI.
ANCHE IN AMBITO SPORTIVO.
CHIEDIAMO DI FAR LUCE SULL’ACCADUTO, SENZA CONDANNARE A PRIORI.
Ci sono gesti che devono essere stigmatizzati sempre e comunque, soprattutto quando possono arrecare danni a persone e cose.
L’episodio di ieri è oggetto di valutazione del Giudice Sportivo che dovrà appurare i fatti attraverso immagini e video che, con chiarezza portano a ricostruire i fatti.
Personalmente credo che quanto ripreso da un tifoso in posizione differente rispetto ai Salentini, accusati sin da subito di aver lanciato non solo il fumogeno ma anche il petardo che ha portato in ospedale il Portiere del Vicenza Contini, stordito dal rumore creato dallo stesso petardo, seppur a diversi metri di distanza dallo stesso, a differenza di altri giocatori più vicini o degli stessi tifosi del Lecce (ma questa è un’altra storia!), dia una chiara rappresentazione di quanto accaduto, alquanto diverso da quanto sino a ieri raccontato.
Non possiamo avere piena certezza rispetto a quanto nelle ultime ore ricostruito grazie alle riprese di questo tifoso, e cioè l’accensione del petardo e il lancio appena sotto la curva degli ospiti Salentini proprio a bordo campo da parte degli steward dello stadio del Vicenza, ma dubbi si, tanti.
Auspico che le indagini e la possibilità di valutare ulteriori immagini e video ripresi dalla Digos e dalle telecamere all’interno dello stadio, portino alla verità, al ritrovamento dei colpevoli di questo gesto.
Ma se così come si vede in questo video ,
allora la situazione potrebbe essere ben più grave di quanto potesse essere il solo gesto del lancio del petardo.
Molto, molto più grave.
E allora non parleremmo più di partita persa 3-0 a tavolino per il Lecce, della salata multa alla U.S. Lecce e addirittura della possibile chiusura dello stadio per venerdì o della Curva Nord.
Forse si potrebbe parlare della vittoria a tavolino del Lecce, della ancora più salata multa alla Società del Vicenza, e non solo.
Attendiamo una corretta e giusta indegine.
Nel frattempo sarà mia premura inviare a breve una PEC alla procura federale della Lega B con il filmato di seguito condiviso per avere la certezza lo inseriscano tra quelli da valutare, certa faranno luce sull’accaduto.”
Intanto il Vicenza calcio emette un comunicato stampa
La società LR Vicenza, in merito ai fatti verificatisi ieri dopo la rete siglata dal Lecce e in considerazione delle ipotesi “creative” che stanno caratterizzando in queste ore le cronache web e social, non può esimersi dal:
– condannare fermamente il comportamento di alcuni tifosi resisi protagonisti del reiterato lancio di forti petardi, avvenuto anche prima del fatto in oggetto, che hanno costretto al 70’ il portiere Contini e un raccattapalle a lasciare il campo, perché storditi dallo scoppio degli stessi e ad interrompere la gara per circa 10 minuti.
– rigettare le farneticanti, risibili e sconsiderate ipotesi, uscite sui social e riprese da alcuni media, tese a scaricare la responsabilità del lancio, invece che dal settore della Curva Nord, sugli steward in servizio a bordocampo, i quali in quel frangente erano impegnati a dirigersi velocemente verso un altro bambino raccattapalle, travolto dalla caduta dei led e rimasto a terra, lievemente ferito ad una gamba. Versione già confermata dalle immagini che escludono tale responsabilità.
– riservarsi, all’esito dei necessari approfondimenti delle Autorità competenti e conseguenti riflessioni, ogni eventuale azione a difesa della propria immagine e di quella dei propri collaboratori, nonché dei danni subiti all’impianto bordocampo e ai servizi igienici del settore in oggetto.