Scontri e tafferugli nel pomeriggio di ieri, a Manfredonia, durante il match calcistico che vedeva impegnate sul campo il Manfredonia (Foggia) contro l’Asd Barletta 1922. La partita è terminata con il 2-1 per la squadra di casa.
Il bilancio degli scontri vede coinvolte 4 persone: tre tifosi del Barletta finiti in ospedale per ferite piuttosto gravi ed un agente delle forze dell’ordine. Gli scontri hanno avuto inizio già prima del fischio d’inizio della partita, gara valevole per il girone A del campionato di Eccellenza.
Secondo una prima ricostruzione dei fatti, sul lungomare Nazario Sauro a pochi passi dallo stadio Miramare gli autobus della squadra ed i tifosi barlettani sarebbero stati accolti da una ventina di persone che gli avrebbero lanciato contro bottiglie, uova e pietre. L’aggressione sarebbe continuata anche nelle strade limitrofe allo stadio, tra le tifoserie e solo grazie all’intervento delle forze dell’ordine si sarebbe evitato un epilogo peggiore.
LE DICHIARAZIONI
La condanna delle due società sportive contro la violenza negli stadi e tra tifoserie avversarie: “Questo non è calcio“. “Chiediamo alla Figc Puglia di prendere i provvedimenti utili a scongiurare il ripetersi di situazioni come quella vissuta ieri dai nostri ragazzi e dai nostri tifosi cui esprimiamo la massima vicinanza e il massimo supporto” quanto dichiarato in un post sui social della società calcistica del Barletta dopo gli scontri di ieri pomeriggio tra tifosi biancorossi e supporter della squadra del Manfredonia.
“Questo non è calcio“- prosegue la società barlettana- quanto accaduto è deplorevole oltre che imbarazzante. Com’è possibile che nel 2022 possano ancora accadere questi episodi? Come è possibile che non ci sia stata l’organizzazione necessaria per prevenire prima e contrastare poi questi episodi?”. “Il nostro auspicio è che grazie ai sistemi di videosorveglianza presenti in zona, i responsabili siano assicurati alla giustizia“, conclude la nota.
Anche la società del Foggiano ha condannato l’accaduto. “La violenza deve essere condannata!. Più che mai ora, in un periodo di tensioni globali e in cui di episodi del genere non abbiamo di certo bisogno. Non ci sono giustificazioni a tali azioni e confidiamo nelle indagini degli organi preposti per accertarne le responsabilità”, si legge nel post della società.
Alessandra Verecondo – Puglia Post