La storia di un galletto per Sant’ Oronzo.
In questi giorni a Lecce si sta celebrando la festa patronale dedicata ai 3 martiri Sant’ Oronzo, San Giusto, San Fortunato.
Come é giusto che sia queste feste sono accompagnate dalle tradizioni tra cui anche quelle culinarie.
Oggi Chiara Pisanò ci ha fatto conoscere la storia del galletto per Sant’ Oronzo e noi vogliamo rendervi partecipi di questa storia.
Un galletto per Sant’ Oronzo
”Nato e cresciuto in Salento Sant’Oronzo è l’amatissimo patrono di Lecce nonché primo vescovo della città, secondo la tradizione, nominato da Pietro e Paolo.
In suo onore i leccesi mangiano ogni anno un galletto di primo canto in estate, a fine agosto e le ragioni sono tutte da rintracciare nella storia della città e del suo santo protettore.
Il vero nome di Oronzo sarebbe Publio, membro di una nobile famiglia pagana che abitava vicino l’attuale San Pietro in Lama.
Secondo un’antica leggenda, Publio avrebbe incontrato la fede in età avanzata, grazie ad un emissario di San Paolo che si trovava in viaggio verso Roma e che si fermò in Salento per trovare dimora durante una tempesta.
Publio lo salvò, lo accolse nella sua dimora e qui venne ribattezzato Oronzo (che vuol dire “risorto”) dopo aver conosciuto, grazie all’emissario, il verbo di Dio.
Avendo abbracciato la fede cristiana, per Oronzo sono però cominciate peripezie e persecuzioni, fino alla nomina di vescovo.
Sempre secondo la tradizione, il santo avrebbe celebrato la sua elezione sgozzando proprio un gallo ai piedi di San Pietro: un gesto dal grande valore simbolico.
Rifacendosi infatti al racconto evangelico e alla valenza di rimprovero che il canto di un gallo a Gerusalemme aveva avuto nei confronti di San Pietro, l’uccisione dell’animale attestava la vittoria spirituale del Principe degli Apostoli!
Galletto al sugo con contorno di orecchiette!
Le belle tradizioni da conoscere, conservare e mangiare.”
Raffaele Longo – Puglia Post