Il dipendente di una banca con filiale in un comune della provincia di Lecce è stato arrestato per peculato dai militari della guardia di finanza, accusato anche di appropriazione indebita e truffa aggravata.
L’uomo, che svolgeva le mansioni di cassiere presso una Banca ed era preposto alla riscossione di Tari (tassa sui rifiuti) e Imu (tassa sugli immobili).
Secondo quanto accertato dalle indagini coordinate dalla procura leccese – trattenuto per sé più di 16mila euro.
Le somme consegnate in contanti da 75 ignari clienti che invece erano sicuri di pagare le tasse.
L’indagato avrebbe nascosto o distrutto la copia riservata alla banca per sottrarsi a ogni possibile controllo interno omettendo il passo successivo che era quello del trasferimento delle somme all’Agenzia delle Entrate e al Comune destinatario dei tributi.
Inoltre, tra febbraio 2021 e lo scorso gennaio, si sarebbe appropriato dei risparmi – pari a 21mila euro – di un cliente ultra 90enne con diversi prelievi che oscillavano tra i mille e i 3mila euro.
Per farlo, avrebbe carpito la fiducia dell’anziano e dei suoi parenti offrendosi di prelevare i fondi dal libretto per poi fornire assistenza bancaria.
Per non farsi scoprire dai suoi superiori, avrebbe annotato a penna le operazioni di prelievo. Sospeso e poi licenziato dall’istituto di credito, arrestato per peculato ora si trova ristretto ai domiciliari.
Raffaele Longo – PugliaPost