Ad oggi “non è presente un solo centro pubblico di PMA (procreazione medicalmente assistita) in tutta la provincia di Lecce” dichiara il consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani. ” In compenso – continua– ce ne sono due privati a distanza di 40 chilometri, a Muro Leccese e a Nardò, mentre quello pubblico nell’ex ospedale di Nardò è chiuso da Marzo di due anni fa“.
A pagarne le conseguenze sono “le coppie di Lecce e provincia con problemi d’infertilità, costrette a rivolgersi ai centri privati per le terapie di fecondazione assistita. Oppure mettersi in lista d’attesa nell’unica struttura pubblica regionale: l’ex ospedale Jaia di Conversano, in provincia di Bari. Ed è un’attesa di almeno sei mesi, del tutto incompatibile con il fattore tempo, determinante in queste cure”.
Il capogruppo de La Puglia domani ricorda in una nota che “La prospettiva era quella di un trasferimento al Vito Fazzi di Lecce entro giugno 2021 ma, ad oggi, del centro non c’e’ neppure l’ombra.
In tempi in cui il tasso di natalità nel paese tocca soglie bassissime, situazioni sconfortanti e disagevoli come queste, non aiutano le coppie.
Pagliaro sottolinea anche che è l’aspetto economico a non permettere di spostarsi : “la Regione non consente la mobilità interregionale per la PMA; le cure eseguite fuori regione sono a carico dei pazienti. Non garantisce la possibilità di curarsi sul territorio. Solo chi ha i soldi per farsi seguire da una struttura privata, può sperare nella gioia di mettere al mondo un figlio”.
Di questa situazione, Paolo Pagliaro chiede conto all’assessore alla sanità Rocco Palese, con un’interrogazione urgente per stabilire “entro quando verrà attivato il centro PMA del Fazzi e quante siano le risorse stanziate per il fondo PMA dell’ Asl di Lecce che era ridotto a poco più di duemila euro.
Alessandra Verecondo –Puglia Post