Conosciuto con il nome di Laurieddhu o Scarcagnulu è il dispettoso folletto salentino, si dice che sia molto basso, come un bambino di circa tre anni. Ha una particolarità simpatica: ha le orecchie grandi e a punta. Questo si può affermare anche grazie alle raffigurazioni presenti sui manoscritti degli anziani.
Grazie proprio ai racconti degli anziani oggi è ancora viva la Leggenda che parla di questo folletto salentino di questo essere si racconta dei suoi dispetti infatti Di natura questo folletto è molto indisponente e si diverte a fare scherzi alle persone. Ad esempio, nasconde oggetti per poi farli ritrovare dopo un bel po’ di tempo, sveglia gli abitanti con suoni di pentole e coperchi, tira i capelli e sposta le sedie alle giovani donne o ancora solletica i piedi degli uomini che dormono.
La paura più grande è per chi possiede fattorie o ricoveri per animali. Il folletto dispettoso pare che si diverta ad aggrovigliare code e criniera dei cavalli, far cagliare il latte appena munto, far ingrassare o deperire gli animali presenti o ancora impedire alle galline di deporre le uova per un po’ di tempo.
Un altro dispetto colpisce l’ essere umano invece è quello di far perdere il fiato per qualche istante alle persone in fase di sonno: agli uomini saltando sull’addome, mentre alle donne sul seno.
Incontrare questo folletto salentino però può essere anche un momento di fortuna se si riesce a strappare il suo cappello rosso il folletto potrà esaudire le richieste che gli si fanno SOLO che bisogna stare attenti e furbi in quanto il folletto esaudisce i desideri al contrario (per esempio se si chiede denaro, lui porta pietre, se si chiede il sole lui porta la pioggia. Se si desidera qualcosa senza alcun valore, lui porta oro e denaro).
Anche se considerato dispettoso, il folletto non è per niente cattivo. Si dice che non prenda di mira le persone buone, quanto più quelle cattive. Le origini di questa leggenda sono sconosciute ma si può ipotizzare che sia molto antica in quanto, il nome Laurieddhu, significa protettore della sacralità della casa, utilizzato ai tempi dei romani.
Raffaele Longo – Puglia Post